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Capitolo 2: Un nuovo giorno

  Il mattino seguente, Akihiro fu svegliato dalla voce squillante della sorellina Hana. Solitamente era lui a doverla chiamare più volte per farla alzare, quindi sentire la sua voce così presto lo fece sobbalzare.

  - ”Fratellone, svegliati!” esclamò Hana, scuotendolo leggermente.

  Ancora mezzo addormentato, Akihiro si alzò di scatto, in preda al panico. *Sono in ritardo?!* pensavo, cercando con la vista l'orologio. Ma non appena vide l'ora si tranquillizzò. Era perfettamente in orario.

  - ”Hana ... Perché sei già sveglia?” chiese strofinandosi gli occhi.

  Lei abbassò leggermente lo sguardo e giocherò con il bordo della sua maglietta. - ”Non riuscivo a dormire... E poi volevo vedere te!” disse con un sorriso dolce.

  Akihiro non potrà fare a meno di sorridere a sua volta. Le accarezzò la testa con affetto. - "Che brava sorellina che ho."

  Dopo quel breve momento, si alzò dal letto e iniziò a prepararsi per la giornata. Si cambiò, si lavò e infine raggiunse Hana in cucina per la colazione.

  Mentre mangiavano insieme, la conversazione prese una piega inaspettata.

  - "Fratellone, visto che i genitori non sono mai a casa ... posso dormire con te qualche volta?" chiese Hana inclinando leggermente la testa.

  Akihiro rifletté un attimo. Da quando piccoli erano Hana aveva sempre cercato la sua compagnia quando si sentiva sola. Dopo tutto, erano solo loro dovuti in casa la maggior parte del tempo. - ”Va be n e” rispose, facendo un piccolo sorriso. - ”Ma niente invasione del mio lato del letto, okay?”

  Hana scoppiò a ridere. - "Promesso!" Mentre continuavano a mangiare, Hana notò qualcosa di diverso nel fratello. Sembrava... Più felice del solito.

  - ”Fratellone, come mai oggi sembri di buon umore?” chiese incuriosita.

  Akihiro si fermò un attimo, poi si strinse nelle spalle con un sorriso. - ”Niente di particolare ... Voglio solo affrontare al meglio questo secondo giorno di scuola.” Hana lo guarda per un momento, poi annuì con entusiasmo. “Allora ti farò il tifo!”

  Con un rinnovato senso di determinazione, Akihiro finirà la colazione, si preparerà lo zaino e saluterà Hana prima di avviarsi verso la scuola.

  Un nuovo giorno era appena iniziato.

  Dopo aver salutato Hana, Akihiro si incamminò verso scuola, percorrendo la stessa strada del giorno prima. Stavolta però il gatto che aveva incontrato non c'era.

  Arrivato d’avanti all’istituto, si fermò un attimo per osservare l’ambiente intorno a sé. Il cortile iniziava a riempirsi di studenti, che chiacchieravano e ridevano tra loro. Poi, tra la folla, i suoi occhi si posarono su Aoi. Lei era poco distante, con la sua solita espressione calma. Istintivamente, Akihiro sorrise e cercò di avvicinarsi, ma si bloccò appena notò che stava parlando con un professore. Per non interrompere la conversazione, si nascose dietro un distributore automatico e, senza volerlo, finì per ascoltare la conversazione.

  -”Aoi, riguardo a Nakahara-kun...” iniziò il professore. Akihiro aguzzò l’udito. Parlano di me?

  -”Sì?” rispose Aoi, incuriosita.

  -”Volevo solo informarti della sua situazione. Si è trasferito qui a causa del lavoro dei genitori, e dato che sono spesso via per lavoro, è lui a doversi occupare di tutto a casa: Svegliare sua sorellina, preparare la colazione e assicurarsi che stia bene. Purtroppo, i suoi nonni abitano molto lontano, quindi non possono aiutarlo.”

  Aoi ascoltava attentamente, con un espressione seria.

  -”Capisco...” mormorò

  -”Pensavo che tu e la classe poteste aiutarlo ad ambientarsi meglio in questa nuova città. Magari potremmo organizzare un’uscita tutti insieme per fargli conoscere meglio i dintorni.”

  Aoi annuì subito, entusiasta dell’idea. -”Mi sembra un’ottima idea! Ci metterò tutto l’impegno possibile per farlo sentire parte del gruppo.”

  Il professore annuì soddisfatto. Poi cambiò argomento.

  -”A proposito, per quanto riguarda i club, mi chiedevo se sarebbe una buona idea far iscrivere Nakahara-kun nello stesso club tuo.”

  Aoi rimase in silenzio per un momento, poi scosse la testa. -”Non credo che sia giusto costringerlo in una scelta del genere. Deve essere lui a scegliere quale club fa per lui.”

  Il professore sorrise, concedendole ragione.

  -”Hai ragione, Aoi. Bene, ci vediamo in classe.”

  Quando il professore si allontanò, Akihiro decise che era il momento giusto per farsi vedere.

  -”Buongiorno Aoi!” disse, avvicinandosi.

  Lei si girò e gli sorrise. -”Buongiorno, Nakahara-kun.”

  Akihiro la osservò meglio e notò subito un dettaglio diverso. -”Aspetta... e i tuoi occhiali?”

  Aoi inclinò leggermente la testa. -”Oh, li uso solo per studiare. Per il resto, non ne ho bisogno.”

  Akihiro rimase per un attimo senza parole. Aoi senza occhiali era davvero troppo carina.

  Lei, notando il suo sguardo fisso, alzò un sopracciglio. -”Che c’è?”

  -”N-iente” rispose lui, distogliendo lo sguardo imbarazzato. Aoi sorrise divertita. Poi cambiò discorso. -”A proposito, oggi non sarò l’unica a farti da guida. C’è un altra persona che ti accompagnerà nella visita della scuola.”

  Akihiro la guardò perplesso. -”Un’altra persona? Chi sarebbe?”

  Aoi fece un passo di lato, rilevando la figura di una ragazza accanto a lei.

  -”Ti presento Ayumi.”

  Ayumi era una ragazza dall’aspetto sicuro di sé, con un’aria amichevole e un sorriso leggero sulle labbra. Aveva i capelli neri che gli arrivavano fino al collo. Akihiro si irrigidì per un attimo, poi fece un inchino in segno di rispetto.

  -”Piacere di conoscerti!”

  Ayumi ridacchiò. -”Oh, non preoccuparti di queste formalità! Andiamo nella stessa classe, so già chi sei.” Akihiro si sentì improvvisamente a disagio e sentì il calore salirgli alle guance.

  Aoi, notando il suo imbarazzo, decise di interrompere la scena prima che diventasse troppo evidente. -”Bene, visto che vi conoscete già... iniziamo il tour!”

  E così la giornata di Akigiro alla sua nuova scuola proseguì con un inaspettato giro di esplorazione in compagnia di due ragazze.

  Il tour della scuola iniziò dall’esterno. Aoi e Ayumi guidavano Akihiro, spiegandogli il funzionamento generale dell’istituto, dalle regole agli spazi disponibili per gli studenti.

  -”Qui è il cortile principale” disse Aoi, indicando l’ampia area con panchine e alberi. -”Durante l’intervallo, molti studenti si ritrovano qui per mangiare o chiacchierare.”

  -”E lì c’è il campo sportivo” aggiunse Ayumi, puntando verso un grande spazio con diverse attrezzature. -”Se ti piacciono gli sport, potresti trovarti bene!”

  Mentre camminavano, Ayumi si avvicinò più ad Akihiro, sfiorandolo leggermente con il braccio. Poi, con un sorriso intrigante, gli chiese:

  -”A proposito... durante l’intervallo vuoi venire con me?”

  Akihiro sobbalzò, arrossendo immediatamente.

  -”Ehm...io...” balbettò, incapace di formulare una risposta chiara.

  Ayumi ridacchiò e si allontanò con un’aria divertita. Aoi si girò verso di lui, incuriosita.

  -”Tutto bene, Nakahara-kun? Hai una faccia strana.”

  Akihiro, ancora in preda all’imbarazzo, cercò di trovare una scusa. -”Ah, ecco... c’era un’ape sul mio braccio! Ma è tutto ok!”

  Aoi e Ayumi scoppiarono a ridere.

  -”Che fifone!” disse Ayumi scherzando. Aoi, ancora sorridendo, si fermò accanto a una piccola aiuola con dei fiori colorati. -”Qui vicino ci sono dei fiori che curo io. Ogni tanto vengo a innaffiarli.”

  Akihiro la guardò sorpreso. -”Davvero? Sei incredibile, Aoi.”

  Aoi arrossì leggermente, ma rise. -”Grazie Nakahara-kun. Sei davvero gentile.”

  Ayumi lo guardò ridendo. -”Attento, Aoi potrebbe montarsi la testa!” Akihiro si sentì morire dall’imbarazzo. Proprio in quel momento, Ayumi si avvicinò di nuovo a lui.

  -”Allora? Vieni con me durante l’intervallo o no?” Ancora sorpreso e imbarazzato, Akihiro annuì. -”S-si...” Prima che potessero continuare il giro, una voce squillante risuonò nell’aria.

  -”Ayu-chaaan!”

  I tre si girarono e videro la ragazza bionda correre verso di loro. Era Akari. Akihiro rimare un po’ stranito. Non era abituato ad avere così tante ragazze attorno.

  Akari si avvicinò con un sorriso malizioso e, senza preavviso, diede una spinta ad Ayumi.

  -”Ehi! Ma che ti prende?!” sbottò Ayumi, girandosi arrabbiata.

  Akari scoppiò a ridere. Poi i suoi occhi posarono su Akihiro.

  -”Nakahara-kun, giusto?”

  Akihiro annuì. “Sì...”

  Akari si mise le mani sui fianchi e sorrise -”Piacere di conoscerti! Io sono Akari Fujimoto!”

  -”Piacere di conoscerti” rispose Akihiro, facendo un leggero inchino. Poi Akari indicò Aoi e Ayumi. -”Che ci fai con loro?” Così, Akihiro spiegò la situazione.

  -”Ah, ho capito” rispose Akari annuendo. -”Io ero venuta solo per salutare Ayumi.” Poi, senza dire altro, corse via, salutando con la mano.

  Ayumi ancora sbalordita, si voltò verso Akihiro e si scusò. -”Scusa, Akari è fatta così.” Aoi nel mentre rideva divertita.

  Akihiro, leggermente imbarazzato, scosse la testa. -”Non preoccuparti. è tutto ok...” Ripresero il tour, spostandosi all’interno della scuola. Visitarono i vari club, la palestra e i laboratori.

  Mentre camminavano, Aoi si rivolse ad Akihiro. -“Nakahara-kun, a proposito di club... hai già deciso quale sceglierai?”

  Akihiro la guardò, incerto. -”Club? Effettivamente... non ho idea.” Ayumi intervenne subito. -”Visto che sei bravo negli sport, perché non scegli un club sportivo?”

  Akihiro e Aoi la guardarono sorpresi.

  -”Bravo negli sport?” ripetè Akihiro ridendo. -”Magari! Ma poi chi ti ha detto questa cosa?”

  Ayumi si voltò leggermente arrossita e rispose con imbarazzo. -”Oh, beh... avevo solo pensato che potessi esserlo, tutto qui!” Akihiro e Aoi risero.

  All’ improvviso la campanella suonò, segnalando l’inizio delle lezioni. -”Ora di andare in classe” disse Aoi. Akihiro sospirò. Il suo secondo giorno di scuola stava per cominciare.

  Arrivati in classe, Souta si avvicinò subito ad Akihiro con un sorriso soddisfatto.

  -”Allora, allora! Come è andato il tour? Ti sei divertito?” chiese, con tono curioso.

  Akihiro sospirò e gli raccontò tutto, compreso l’incontro con Ayumi e Akari. Non appena finì di parlare, Souta si illuminò, elettrizzato.

  -”Aspetta, aspetta... quindi sei già circondato da ragazze?!” esclamò, colpendolo leggermente sulla spalla. -”Dai, dimmi la verità, hai già fatto colpo su qualcuna?”

  Akihiro si portò una mano sulla fronte, esasperato. -”Sei uno stupido, Souta... non ho fatto colpo su nessuno.” Souta incrociò le braccia, scuotendo la testa con aria teatrale. -”Tsk, Nakahara, non puoi prenderti tutte le ragazze! Lasciami almeno una possibilità!”

  Akihiro lo guardò con sguardo incredulo. -”Ma di cosa stai parlando?! Non è successo niente del genere!” Souta ridacchiò e gli diede una pacca sulla spalla. -”Si, si, come vuoi tu.”

  Mentre continuavano a parlare, il professore entrò in aula e i due, con uno sbuffo, tornarono ai loro posti. Questa volta Akihiro si sforzò di rimanere concentrato, decise di non perdere la lezione. Tuttavia, quando la campanella del pranzo era ormai vicina e la lezione si avviava alla conclusione, abbassò leggermente la guardia per rilassarsi un attimo.

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  Proprio in quel momento, il professore lo chiamò.-”Nakahara, risolvi questo esercizio.” Akihiro si irrigidì. Panico. Guardò intorno a sé, cercando aiuto. Fu allora che vide Souta fare un gesto discreto con la mano, suggerendogli la risposta.

  Con un filo di voce, Akihiro ripetè ciò che aveva visto. Il professore annuì. -”Corretto. Bravo, Nakahara.” Akihiro si sedette di nuovo e sospirò di sollievo, ringraziando Souta a bassa voce.

  -”Dovresti stare più attento.” gli sussurrò l’amico con un sorriso furbo.

  La campanella suonò. Ora di pranzo. Souta si stiracchiò e si voltò verso Akihiro. -”Allora, si pranza insieme?”

  Akihiro scosse la testa. “No, sono già impegnato.” Souta lo guardò con occhi scintillanti e un sorriso malizioso. -”Ohhh... Capisco. Un appuntamento con Aoi-Chan, eh?”

  Akihiro si coprì il viso, imbarazzato. -”Ma che dici! è con Ayumi!” Souta lo fissò, sbalordito. -”Ayumi? Aspetta, aspetta... è lei la ragazza che hai conquistato?”

  Prima che Akihiro potesse rispondere, due braccia lo avvolsero improvvisamente da dietro.

  -”Dai, Nakahara-kun, andiamo~” disse Ayumi con tono giocoso. Akihiro saltò in aria per la sorpresa, il cuore accelerato dall’emozione. Una ragazza lo stava abbracciando?!

  Souta li osservò con sguardo sognante, quasi invidioso. Akihiro, invece cercò di riprendersi mentre uscivano dalla classe. Camminando lungo il corridoio, Akihiro si voltò verso Ayumi, ancora visibilmente rosso in viso.

  -”Ehm... Ayumi, perché mi hai afferrato in quel modo?” Lei lo guardò con un sorrisetto. -”Ti ha dato fastidio?” Akihiro scosse la testa, evitando il suo sguardo. -”N-no... va bene così.”

  Ayumi rise -”Perfetto allora.” I due uscirono dall’edificio e si diressero verso una panchina nel cortile. -”S-senti, Ayumi...” disse Akihiro, ancora un po’ teso.

  -”Hm? Che c’è?”

  -”Perchè volevi pranzare con me?”

  Ayumi si strinse nelle spalle. -”Per conoscerti meglio.” Akihiro si tranquillizzò un po’ e annuì.

  -”Ah, capisco. Allora... cosa vuoi sapere su di me?”

  Lei lo fissò, riflettendo. -”A dire il vero... non lo so.” Akihiro sospirò. -”Aspetta, fammi capire. Vuoi conoscermi meglio, ma non sai cosa chiedermi?”

  Ayumi sbuffò, incrociando le braccia. -”Non è colpa mia!” Akihiro rise. -”Beh, sono appena arrivato in città, sono completamente nuovo, sicura che non hai niente da chiedermi?”

  Ayumi leggermente imbarazzata rispose -”Si, sono sicura al cento percento.” Akihiro rise nuovamente, poi si ricordò un dettaglio del giorno prima, così cambiò argomento.

  -”Sai, ieri, quando ero in sala professori, ho visto qualcuno che spiava. Ma quando sono uscito, non c’era più nessuno”

  Ayumi si illuminò, battendo le mani. -”Eh?! Cosa?! Dobbiamo indagare subito! Che aspetti, Akihiro?!”

  -”Aspetta stiamo ancora pranzando!” protestò lui. Ma Ayumi lo prese per un braccio e lo trascinò via.

  -”Ehi, Ayumi! Non stai esagerando?”

  -”Esagerando? Perchè mai?”

  Però in quel momento, una voce squillante in lontananza interruppe la loro conversazione.

  -”Ehi, Ayuuu-chaaaan!”

  Akihiro e Ayumi si girarono e videro Akari che si avvicinava saltellando. -”Ehi, Akari” la salutò Ayumi. -”Oggi sei sola?” Akari mise le mani sui fianchi e fece una smorfia. -”Sola? No, sto con te!”

  Akihiro la guardò in silenzio, confuso dalla sua energia. Akari si voltò poi verso di lui con un sorriso furbo. -”Nakahara-kun, ci sei anche tu? Per caso è un appuntamento? Vi chiedo scusa per avervi interrotti.”

  Akihiro scosse subito la testa.-”N-no, non è un appuntamento!” Ayumi incrociò le braccia e fece una smorfia. -”Come puoi pensare che io esca con un essere simile?”

  Akihiro la guardò con espressione morta. -”Grazie per il complimento, Ayumi.” Akari rise -”Ah, bene allora! Vi dispiace se mi unisco?”

  Ayumi annuì. -”Fai pure.” Akari si unì a loro. -”Di cosa stavate parlando?”

  Akihiro esitò. -”N-niente di che.” Ayumi, invece, parlò senza problemi. -”Stavamo cercando una spiona.”

  Akari spalancò gli occhi. -”Una spiona? Cosa è successo?” Così Ayumi le spiegò la situazione.

  Akari annuì, con un sorriso determinato. -”Bene. Mi dispiace, Nakahara-kun, ma dobbiamo trovare il colpevole."

  Akihiro sospirò. -”Ragazze, davvero, non c’è bisogno di-” Le due lo fissarono con occhi decisi.

  -”Assolutamente no!” dissero all’ unisono.

  -”Ha spiato conversazioni private.” aggiunse Ayumi. -”Dobbiamo scoprire chi è stato!” Akari annuì con entusiasmo. -”Sì, sarà divertente!”

  Akihiro si arrese, rassegnato. -”Va bene, va bene... ma niente esagerazioni.” Le due ragazze si scambiarono un’occhiata e sorrisero.

  Akihiro si sentiva in trappola.

  Ayumi guardò Akihiro con un’espressione seria. -”Verso che ora è successo?” chiese, incrociando le braccia. Akihiro ci pensò un attimo e poi rispose:

  -”Almeno quindici minuti dopo la campanella che segnava la fine delle lezioni.”

  A quelle parole, Ayumi e Akari decisero di mettersi subito all’opera, andando in giro a chiedere agli altri studenti dove si trovassero dopo la fine delle lezioni. Tuttavia, non emerse nulla di sospetto.

  Mancava poco al suono della campanella, che avrebbe segnato la fine della pausa. Akihiro sbuffò e disse. -”Dai, basta così. Torniamo in classe.” Ayumi si mostrò contrariata, ma sapeva che non poteva farci nulla. Akari, invece, appariva abbattuta: non era riuscita a trovare il colpevole.

  -”Forza, muoviamoci o arriveremo in ritardo.” incalzò Akihiro. Le due ragazze annuirono e si avviarono con lui verso la classe. Mentre stavano per entrare, videro Aoi varcare la soglia dell’aula. Ayumi e Akari si scambiarono un’occhiata.

  -”Abbiamo chiesto a tutti” disse Akari. -”Mancano solo quelli della nostra classe. Dai, entriamo.” Akihiro la guardò con terrore. L’idea di continuare quell’indagine davanti ai suoi compagni lo metteva a disagio.

  Nonostante tutto, i tre entrarono nell’aula e ripresero le domande, ma nessuno sembrava dare informazioni utili.

  -”Visto? è inutile” sbuffò Akihiro. -”Lasciamo perdere.” A quel punto lo sguardo di Ayumi e Akari si posò su Aoi. -”Non penserete mica che sia lei” sussurrò Akihiro alle ragazze. -”Aoi è così tranquilla... non farebbe mai una cosa del genere!”

  -”Chi lo sa...” rispose Ayumi con un sorriso enigmatico. -”Anche le migliori possono sbagliare.” Akihiro, impanicato, si nascose vicino Souta, che lo guardava senza capire.

  La campanella suonò proprio in quel momento. Ayumi si avvicinò ad Aoi con fare deciso. -”Ehi, Aoi! Ciao. Ti dobbiamo chiedere una cosa importante.” Aoi la guardò sorpresa. -”Una cosa importante? Ditemi, sono tutt’orecchie.”

  -”Bene” disse Akari.

  Ayumi incalzò subito:

  -”Aoi, tu ieri verso che ora hai lasciato la scuola?” Aoi rimase per un momento perplessa dalla domanda, poi rispose:

  -”Verso le... mmm... dieci, quindici minuti dopo la fine delle lezioni, credo. Yuna aveva dimenticato i quaderni, quindi l’ho aiutata a recuperarli.”

  Ayumi annuì. “Aoi, ti prego, aiutaci. Qualcuno ieri ha spiato Akihiro durante una conversazione importante.”

  Aoi corrugò la fronte. -”Capisco... se posso esservi d’aiuto, lo farò.” Akari però si irrigidì. -”Aspetta... dieci, quindici minuti dopo la fine delle lezioni… tutto torna! Non è che eri tu a spiarlo?”

  Aoi spalancò gli occhi, quasi offesa. -”Akari! Come puoi pensare una cosa del genere? Non mi permetterei mai!” Akari si rese conto di essere stata troppo impulsiva e abbassò lo sguardo. -”Scusami, Aoi. Hai ragione.”

  Entrò il professore in classe. -”Bene ragazzi, tutti ai vostri posti. Domani ci sarà la prima lezione di educazione fisica, quindi portatevi un cambio, mi raccomando.” disse mentre sistemava le sue cose sulla cattedra.

  Akihiro si girò verso Souta con aria confusa. -”Eh? Come funziona qui? Che sport facciamo?” Souta sorrise. -”Di solito pallavolo e basket. Ma ci sono anche i club di badminton e calcio.”

  -”Capito rispose Akihiro, prendendo nota mentalmente.

  Le lezioni proseguirono senza particolari eventi e, quando la giornata scolastica finì, Akihiro si stiracchiò, lasciando andare un lungo sospiro.

  -”Ahhh, finalmente! Non ne potevo più... almeno domani abbiamo educazione fisica.” Souta annuì. -”Eh già, oggi sembrava non finire mai.”

  Improvvisamente, Akihiro si ritrovò nuovamente circondato da Ayumi e Akari.

  -”Akihiro” disse Ayumi con tono severo. -”Non abbiamo trovato il colpevole, quindi la prossima volta fai più attenzione:”

  Akihiro si sentì lievemente in imbarazzo. -”Ehi, non è mica colpa mia! Io stavo parlando con il professore!”

  -”Non importa” insistette Ayumi. -”D’ora in poi stai più attento.”

  Detto ciò, le due ragazze uscirono dalla classe. Akihiro sospirò e si voltò verso Souta.

  -”Quelle due hanno proprio un bel caratterino... soprattutto Ayumi.”

  -”Di Ayumi si sapeva” ridacchiò Souta, -”Ma Akari mi ha sorpreso.” Akihiro sorrise. -”Sarà un momento ribelle per lei.” Souta scoppiò a ridere. -”Hai ragione!”

  I due lasciarono insieme l’aulae si avviarono verso l’uscita. -”Ci vediamo domani, Akihiro. Non fare tardi!” disse Souta con un cenno di saluto mentre si avviò verso casa.

  -”Certo, certo. Non ti preoccupare.”

  Mentre Akihiro salutava Souta, sentì una voce familiare chiamarlo da dietro.

  -”Ehi, Nakahara-kun!” Si voltò e vide Ayumi che lo guardava con aria imbronciata.

  -”Puoi accompagnarmi a casa? Oggi sono sola e non voglio che qualche molestatore mi si avvicini.” Akihiro spalancò gli occhi, sentendo il viso scaldarsi per l’imbarazzo.

  -”C-come?! Accompagnarti a casa? Io?! Proprio io?! Sei sicura?” Balbettò. -”Dove sono le altre?”

  Ayumi sbuffò con un broncio. -”Sì, proprio tu. Le altre se ne sono già andate via, quindi vedi di accompagnarmi.”

  Akihiro la fissò, pensando fra sé e sé: Però... quanto è carina quando è arrabbiata...

  Ayumi lo guardò con sguardo sospettoso. -”Ehi, che stai pensando? Non starai mica facendo pensieri inappropiati, pervertito!”

  Akihiro sbiancò e scosse le mani. -”N-no! Non ti sfiorerei mai, tranquilla!” Ayumi incrociò le braccia soddisfatta. -”Bene. Allora andiamo!”

  Akihiro sospirò e la seguì, rassegnato.

  I due si incamminarono lungo la strada, il silenzio spezzato solo dai passi e dal brusio della città. Ayumi si voltò verso di lui con un sorriso curioso. -”E tu, Nakahara-kun, dove abiti ora?”

  Akihiro, preso alla sprovvista, esitò. -”Dove abito? Sai, non so spiegartelo... conosco la strada, ma non ricordo il nome della via.” Ayumi sospirò, scuotendo la testa con una smorfia divertita. -”Ma dai, non sai nemmeno dove vivi?”

  Akihiro si grattò la nuca imbarazzato. -”Non è così importante, non abito molto lontano da qui. E tu, invece?” Ayumi incrociò le braccia. -”Tanto è inutile che te lo dica, non conosci le strade. Lo scoprirai tra poco.”

  Proprio in quel momento un gatto apparve dal nulla, camminando con eleganza sul marciapiede. Akihiro non riuscì a trattenersi e corse ad accarezzarlo, abbassandosi per sfiorare il morbido pelo.

  Ayumi rise. -”Ti piacciono i gatti? Sai, io ne ho due a casa.” Akihiro si voltò di scatto, gli occhi brillanti di entusiasmo. -”Davvero?! Li voglio vedere!”

  Lei fece spallucce con un sorriso. -”Va bene, tanto oggi i miei genitori non ci sono, quindi puoi entrare in casa.”

  -”Serio?! è stupendo!” esclamò Akihiro, con il volto illuminato dall’eccitazione. Ayumi lo osservò divertita. -”Sai, alla fine possiamo considerarci amici, no? Ci siamo conosciuti per caso e ora ti ritrovi ad accompagnarmi a casa.”

  Akihiro arrossì leggermente. -”Eh già... anche se mi hai costretto ad accompagnarti!” scoppiò a ridere. Finalmente arrivarono davanti alla casa di Ayumi. Mentre lei cercava le chiavi nella borsa, una voce squillante si fece strada tra il rumore della città.

  -”Fratellone! Fratellone!”

  Akihiro si bloccò, sbiancando. Quella voce la conosceva fin troppo bene. Si girò lentamente e vide Hana correre verso di lui con un sorriso raggiante. -”Oh no...” mormorò tra sé.

  Ayumi invece, senza pensarci due volte, corse incontro alla bambina, preoccupata. -”Ehi, piccolina, tutto bene?” Hana si fermò, annuendo vivacemente. -”Sì, grazie! Ho visto il mio fratellone e sono corsa qui!”

  Ayumi sbattè le palpebre, sorpresa. -”Fratellone? Lui è tuo fratello?” Hana inclinò la testa. -”Eh sì! Non te lo aveva detto?” Ayumi si voltò lentamente verso Akihiro con uno sguardo accusatorio. -”Eh no, non mi aveva raccontato ancora niente.”

  Hana fece un broncio. -”Peccato. è la sua prima fidanzata, avrà ancora ansia. Però poteva almeno dirmelo!” Akihiro spalancò gli occhi, paralizzato. Cosa aveva appena detto?!

  Ayumi, nel frattempo, era diventata di un rosso acceso. -”F-fidanzata?!” Hana annuì energicamente. -”Eh si! Non è così?”

  Akihiro sentì il mondo crollargli addosso. -”Hana... io...” Ma la sorellina non gli diede nemmeno il tempo di replicare. -”Allora, fratellone, io vi lascio soli! Buona fortuna!” disse, ridendo, prima di correre via.

  Ayumi si mise una mano sulla faccia, cercando di nascondere l’imbarazzo, mentre Akihiro sembrava sul punto di svenire. Dopo qualche secondo di silenzio surreale, Ayumi si schiarì la voce e si voltò verso di lui. -”Ehi. Ehi. Ehi! Akihiro!”

  Lui sobbalzò -”A-ah?! Sì?! Cosa?!”

  Lei sbuffò. -”Stavamo entrando in casa.”

  -”Ah, si. Ok...” rispose Akihiro, ancora sotto schock. Ayumi aprì la porta e lo fece entrare. I due si tolsero le scarpe all’ingresso.

  -”Bene, Nakahara-kun. La mia stanza è di là. Inizia ad andare, io preparo del tè e ti raggiungo.”

  Silenzio.

  -”Nakahara-kun?”

  Nessuna risposta.

  Ayumi si voltò e lo trovò inginocchiato a terra, intento ad accarezzare i suoi gatti con un’espressione estasiata.

  -”Akihiro!”

  Lui alzò la testa di scatto. -”Ah! Sì, scusa, Ayumi!”

  -”Vai in camera mia e aspettami lì” ordinò lei, ridendo. Così Akihiro, si avviò verso la stanza.

  Una volta dentro, si guardò intorno, sentendosi leggermente a disagio. -”Sono nella camera di una ragazza... devo rimanere calmo. Calmo.”

  All' interno della camera c'era un profumo dolce e delicato, un misto tra fiori e qualcosa di più caldo, quasi vanigliato. Il suo cervello sembrò andare in cortocircuito. Con un poco di forza però riuscì a tenersi in piedi.

  -*Cos'è questo profumo? è incredibile...* pensò cercando di non dare a vedere il tumulto interiore che lo stava travolgendo.

  Nel mentre che aspettava l'arrivo di Ayumi, si concentrò sugli oggetti intorno a lui per distrarsi: La stanza era ordinata, ma decorata con dettagli che rendevano evidente la personalità di Ayumi. C'erano alcuni peluche sul letto, dei libri impilati sulla scrivania e una piccola mensola con qualche fotografia.

  Mentre si sistemava, notò un cassetto aperto. -”Eh? Un cassetto aperto... Meglio chiuderlo.”

  Si alzò e si avvicinò per chiuderlo, ma nel farlo intravide qualcosa che non avrebbe dovuto vedere.

  Biancheria.

  Akihiro arrossì all’istante, il panico lo travolse. -”No no no no! Non volevo vedere niente!”

  Chiuse gli occhi e cercò di chiudere in fretta il cassetto, ma proprio in quel momento...

  Ayumi entrò nella stanza. Il loro sguardo si incrociò.

  Silenzio.

  Lentamente, il viso di Ayumi si colorò di rosso.

  Akihiro sobbalzò, scivolando all’indietro e cadendo a terra.

  -”AKIHIROOOOO! SEI UN PERVERTITO, UNO SQUALLIDO PERVERTITO!”

  Akihiro agitò le mani disperato. -”Aspetta! Aspetta! Ayumi, non è come pensi! Lo volevo solo chiudere! Scusami, davvero!”

  Ayumi incrociò le braccia, lo squadrò con sospetto, poi sospirò. -”Va bene, ti credo... Però la prossima volta stai più attento.” Akihiro annuì ripetutamente. -”Certo! Scusami ancora!”

  Ayumi sbuffò o si sedette, porgendogli una tazza di tè. -”Su, bevi. Magari ti aiuterà a rilassarti, pervertito.”

  -”Non lo sono!” protestò Akihiro, sorseggiando il tè con le guance ancora rosse. Ayumi lo guardò sbirciandolo e sorrise. -”Se lo dici tu...” E così la tensione si sciolse in un’atmosfera più rilassata, mentre i due chiacchieravano nel calore della stanza.

  Akihiro alzò lo sguardo verso Ayumi, e si accorse subito che aveava cambiato umore. -”Ayumi, c’è qualcosa che non va?” Lei distolse lo sguardo e rispose con tono freddo. -”Niente.”

  Akihiro sembrò tranquillizzarsi per un attimo, ma poi Ayumi lo guardò e gli chiese:

  -”Perchè non mi hai detto di avere una sorella?”

  Akihiro la fissò, sorpreso dalla domanda. -”Beh... ci conosciamo da poco. Non pensavo fosse importante dirtelo.” Ayumi abbassò lo sguardo e rispose con voce ferma. -”Per me era importante.”

  Akihiro rimase in silenzio per un momento, poi guardò l’orario e si rese conto che era tardi. -”Ayumi, mi dispiace, ma si è fatto tardi. Devo andare.”

  Ayumi annuì. -”Va bene, ci vediamo a scuola allora.” Akihiro si alzò e si avviò verso l’uscita. -”Ciao Ayumi, ci vediamo domani.”

  Arrivato a casa, Hana lo sorprese con un entusiasmo travolgente. -”Fratellone, dato che ti ho visto con la tua fidanzata, lo devo dire a tutti!”

  Akihiro andò nel panico, ma stranamente non negò il fidanzamento. Corse nella sua stanza e chiamò subito Ayumi per raccontarle tutto. Ayumi rimase tranquilla e disse:

  -”Se è per tua sorella, possiamo fingerci fidanzati.”

  Akihiro rischiò lo svenimento e rimase senza parole. Dall’altra parte del telefono, Ayumi lo chiamava ripetutamente per accertarsi che fosse ancora lì. Akihiro si riprese e disse: -”Ayumi, ma ti va davvero bene? Non avevi detto che non volevi stare con un essere come me?”

  Ayumi sbuffò. -”Sì, vabbè, ma ora è per tua sorella.”

  Akihiro sospirò. -”Ok, v-va bene... però ricorda, io non sono esperto.”

  Ayumi si infuriò leggermente. -”E cosa vorresti dire? Anche io sono inesperta!”

  Akihiro si tranquillizzò un po', almeno non era l'unico a non sapere come comportarsi. L'imbarazzo tra i due era palpabile. Dopo un attimo di silenzio, Akihiro disse, balbettando: - ”A-allora ci vediamo domani. Ne riparliamo meglio a scuola.”

  Ayumi, imbarazzata a sua volta, rispose: - ”V-va bene, a domani.”

  Akihiro si stese sul letto e iniziò a pensare ad Ayumi, al fatto che non sapeva cosa fare. Si sentiva strano: Era la sua prima fidanzata, anche se solo per finta. Poi, all'improvviso, sentì la voce di Hana. Si ricordò che quella sera sarebbero tornati i suoi genitori. Andò nel panico e chiamò di nuovo Ayumi, ma lei non rispose.

  Ayumi nel frattempo, si era stesa sul letto, completamente imbarazzata. Akihiro, vedendo che non rispondeva, decise di mandarle un messaggio. Poi uscì dalla sua stanza e raggiunse i genitori. Hana aveva già raccontato tutto.

  Akihiro si diventò completamente rosso e parlò con i genitori, dicendo che era felice con Ayumi. I genitori lo ascoltarono con interesse e poi gli dissero che volevano conoscere Ayumi alla fine della settimana. Akihiro rimase in silenzio, ma loro insistettero. Alla fine, con un semplice - ”Sì” scappò nella sua stanza.

  Era ora di cena, ma Akihiro decise di saltarla e cercò solo di dormire. Non riuscì a chiudere l'occhio, passando tutta la notte a pensare alle parole dei suoi genitori.

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