Capitolo 3: Finti fidanzati
Il mattino seguente Akihiro, che non ha dormito quasi per tutta la notte, si alzò subito. Si alza anche prima del dovuto e svolge la sua routine. In cucina trova la mamma che prepara la colazione. Hana li raggiunse e tutti insieme si misero a mangiare.
La mamma sorrise mentre gli versava il tè:
-"Allora Akihiro, quando ci presenti la tua nuova ragazza?"
Il padre annuì, aggiungendo: -"Infatti, siamo curiosi." Akihiro mezzo confuso per non aver dormito, rispose d'istinto: -"Domenica."
Hana battè le mani entusiasta: -"è davvero carina, non vedo l'ora di conoscerla meglio!"
La mamma emozionata rispose: -"Davvero? Non vedo l'ora di incontrarla!" Mentre il padre accennò solo un sorriso in volto.
Akihiro si alzò di scatto: -"Allora io vado." Salutò i genitori e Hana, poi si avviò verso scuola.
Arrivato a scuola, incontrò Souta. -"Ciao Souta."
-"Ehi Akihiro, tutto bene?"
-"Sì, non ti preoccupare."
Souta lo guardò con sospetto: -"Sicuro? Hai degli occhi da morto." Akihiro sbadigliò leggermente -"Sì tranquillo, non ho dormito tutta la notte."
-"Cosa? Perchè?"
-"Un motivo inutile, tranquillo."
Souta rise -"Va bene, se lo dici tu. Basta che non ti addormenti in classe."
-"Certo, certo."
Mentre i due si avviarono verso l'entrata, Akihiro si sentì chiamare. Si voltò e vide Ayumi che lo raggiungeva.
-"Ehi, Nakahara-kun, perchè non mi hai aspettato?"
Akihiro rimase sorpreso. -"Eh? Cosa? Ti dovevo aspettare?" Ayumi incrociò le braccia. -"Eh ovvio, sono sempre la tua ragazza!"
Souta sgranò gli occhi, poi sorrise soddisfatto e diede una pacca sulla spalla ad Akihiro. -"Ehhh, ma che mi dite! Lo sapevo! Congratulazioni!"
Akihiro rimase in silenzio, troppo stanco persino per arrossire. Ayumi annuì sicura di sè. -"Sì, stiamo insieme."
Souta si mise le mani sui fianchi. -"Sono felice per voi."
Ayumi prese Akihiro per il braccio stringendolo con forza. -"Allora Nakahara-kun, come hai dormito?"
Souta rispose per lui. -"Non ha dormito, penso si noti."
Ayumi si voltò di scatto. -"Cosa? Perchè non ha dormito?"
Souta scrollò le spalle. -"Non lo so, mi ha detto che è una cosa inutile." Ayumi scosse Akihiro per farlo reagire. Lui la guardò negli occhi e disse piano: -"I miei genitori ti vogliono conoscere."
Ayumi si immobilizzò, il suo volto diventò rosso. -"Cosa?!"
-"Sì... è per questo che non sono riuscito a dormire."
Ayumi iniziò a balbettare. -"M-ma quando?" Nel frattempo, Souta, sorridendo sotto i baffi, decise di lasciarli soli e si allontanò.
-"Domenica. Vieni a casa mia." Ayumi abbassò lo sguardo, stringendo il braccio di Akihiro più forte. -"V-va bene..."
Dopo un attimo di silenzio, Akihiro chiese: -"Ma perchè hai detto a Souta che stiamo insieme?"
Ayumi si raddrizzò. -"Cosa? Ovvio! Per rendere il tutto ancora più realistico." Akihiro si voltò e si accorse che Souta non era più accanto a loro. -"Eh? Dov'è finito Souta?"
Ayumi guardò intorno perplessa. -"Stava qui un attimo fa."
Akihiro sospirò. -"Sarà già andato in classe. Dai, andiamo anche noi." Ayumi annuì e i due si avviarono verso la classe.
Arrivati in classe, Ayumi si accorse subito che Souta aveva preso il suo posto. Confusa e un po' imbarazzata, si avvicinò a lui per chiedergli il motivo.
-"Ehi, Souta, perchè hai preso il mio posto?"
Lui sorrise divertito. -"Così puoi stare più vicina al tuo ragazzo. Non mi ringrazi?"
Ayumi si irrigidì per un attimo, il suo viso divenne rosso, ma alla fine sospirò e si sedette al nuovo posto accanto ad Akihiro. Nonostante l'imbarazzo, non potè fare a meno di sentirsi un po' felice.
Osservando Akihiro, si accorse che la stanchezza lo stava sopraffacendo. I suoi occhi si chiudevano a intermittenza, e la sua testa penzolava leggermente. Con un sorriso, gli sussurrò: -"Se vuoi dormire un po', fallo pure. Le prime ore non sono così importanti. Se ti serve, ti sveglierò io."
Akihiro la guardò, sorpreso dalla sua gentilezza, e rispose con un pollice in su. -"Grazie... allora svegliami quando arriva il professore di educazione fisica."
Ayumi annuì, mentre Aoi, seduta dietro di loro, osserva la scena in silenzio. Qualcosa dentro di lei si agitò. Quando quei due erano diventati così intimi? A fine prima ora, non resistette e si avvicinò ad Ayumi per chiederlo direttamente.
-"Voi due... quando avete iniziato a stare così tanto insieme?"
Ayumi, colta alla sprovvista, rispose con naturalezza. -"è successo tutto per caso, Ora stiamo insieme."
Aoi rimase in silenzio per un momento, poi annuì piano e tornò al suo posto, senza dire altro. Ayumi la osservò incuriosita, chiedendosi cosa stesse pensando.
Alla terza ora, era il momento di educazione fisica. Ayumi scosse leggermente Akihiro per svegliarlo. Lui aprì gli occhi con fatica e le chiese a bassa voce: -"è già ora?"
Lei annuì. -"Sì, forza, dobbiamo andare."
Con l'arrivo del professore e il cambio dei vestiti, la lezione ebbe inizio con lo stretching. Akihiro, ancora stanco, eseguiva gli esercizi in modo un po' goffo. I suoi occhi vagarono nella palestra fino a posarsi sulle ragazze che aveva conosciuto: Ayumi, Aoi e Akari. Notò quanto fossero agili e portate per quegli esercizi, rimanendo quasi imbambolato ad osservarle. Si riprese appena in tempo per evitare la sgridata del professore.
La lezione proseguì con una partita di pallavolo. Akihiro, sentendosi ancora troppo stanco per sostenere movimenti così energici, decise di rimanere in disparte e osservare. Alla fine dell'ora, Aoi si fece coraggio e provò ad avvicinarsi a lui per chiedergli come stesse, ma prima che potesse dire una parola, Ayumi lo prese per un braccio.
-"Nakahara-kun, la lezione è finita, andiamo a cambiarci."
Lui annuì e la seguì, lasciando Aoi sorpresa e leggermente delusa. Aveva voluto parlargli, ma non c'era riuscita. Sospirò e rimase ferma per un attimo, finchè Akari le si avvicinò con un sorriso.
-"Ehi, Aoi, che ne dici di pranzare insieme a me e Ayumi oggi?"
Aoi si voltò verso di lei, riflettendo per un momento. -"Ayumi verrà davvero?"
Akari inclinò la testa, sorpresa dalla domanda. -"Certo, perchè non dovrebbe?"
Aoi esitò, poi rispose con sincerità. -"Si è fidanzata con Akihiro... pensavo che preferisse stare con lui."
Akari rimase sorpresa, ma poi sorrise in modo furbo. -"Davvero? Quei due si conoscono da così poco... interessante."
Poi le diede un colpetto sulla spalla. -"Dai andiamo a cambiarci."
Aoi annuì e insieme si diressero verso gli spogliatoi.
Durante la pausa pranzo, Aoi e Akari si sedettero accanto a un gruppo di loro amiche e tirarono fuori il telefono.
-"Hai sentito Ayumi?" chiese Akari mentre infilzava un pezzo di verdura con la forchetta.
Aoi annuì, mostrando lo schermo del telefono. -"Le abbiamo scritto per sapere se voleva unirsi a noi, ma ha scritto che sta con Nakahara."
Akari sbuffò con un sorriso divertito. -"Non mi aspettavo che quei due andassero così d'accordo."
Aoi rimase in silenzio per qualche secondo, poi sospirò. -"Sai... stavamo pensando di organizzare un'uscita, per far conoscere meglio la città a Nakahara. Ma ora non so se abbia senso. Forse dovremmo lasciarli da soli."
Akari, non appena sentì la parola "Uscita", si illuminò. -"Cosa? Ma certo che dobbiamo farla! Non possiamo rinunciare solo perchè si sono messi insieme!"
Aoi la guardò un po' perplessa, poi sorrise debolmente. -"Beh, se la metti così... organizziamola."
Nel frattempo, Akihiro e Ayumi si erano sistemati nel cortile, seduti su una panchina all'ombra. Akihiro mangiava lentamente, quasi senza voglia, mentre Ayumi aveva già finito da un pezzo. Non parlarono molto. Lei sapendo quanto fosse stanco, decise di non peggiorare la cosa con troppe chiacchiere.
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Lo osservò per qualche minuto, poi si fece coraggio. -"Ehm... Nakahara-kun, che ne dici se-" Ma proprio mentre stava per chiedergli di andare a fare shopping insieme, Akihiro si alzò all'improvviso e si avviò verso la classe, lasciandola a metà frase.
Ayumi sbattè le palpebre, sorpresa, poi sbuffò con un sorrisetto. -"Davvero... sei proprio imprevedibile." Così si alzò e lo seguì, scuotendo leggermente la testa.
Finite le lezioni, Akihiro e Souta si salutarono. Prima di andarsene, Souta lo fissò con un sorrisetto in volto.
-"Allora, dimmi un po'. Come è successo? Chi ha fatto il primo passo?" chiese curioso. Akihiro colto alla sprovvista, andò nel panico. -"Ehm... beh... io... io ho fatto il primo passo! E lei... per pietà ha accettato."
Souta scoppiò a ridere così forte che attirò l'attenzione di alcuni studenti nei paraggi. Poi, senza smettere di ridere, gli diede una pacca sulla spalla e si allontanò di corsa verso casa, salutandolo con la mano.
Akihiro lo guardò andarsene, confuso. -"Perchè è scappato via così?" mormorò tra sè.
Poco dopo, Ayumi si avvicinò e, con un sorriso dolce, lo abbracciò. -"Ehi, Nakahara-kun, vuoi venire a casa mia?"
Akihiro si staccò leggermente da lei e sbadigliò. -"Mi sa che passo... sono distrutto. Vado a casa a dormire un po'. Al massimo ci sentiamo più tardi per telefono."
Ayumi incrociò le braccia e lo guardò con un'aria quasi imbronciata. -"Va bene, ma prima di domenica devi venire a fare shopping con me."
Akihiro arrossì all'istante. Il pensiero di un appuntamento (Anche se finto) lo mise in agitazione. -"A-appuntamento?" balbettò
Ayumi rise e gli diede un leggero colpetto sulla spalla. -"Se vuoi chiamarlo così, fai pure. Allora, ci vediamo!" Senza dargli tempo di replicare , si voltò e si allontanò verso Aoi e Akari.
Akihiro la osservò andare via, sentendo un leggero senso di calore dentro di sè. Poi scosse la testa e tornò a casa.
Non appena aprì la porta di casa, Hana gli corse incontro e lo abbracciò stretta. -"Fratellone! Come è andata oggi? Ti sei divertito con la tua fidanzata?"
Akihiro sorrise e le scompigliò i capelli. -"è andata alla grande."
Hana battè le mani entusiasta. -"Dobbiamo festeggiare allora!"
Akihiro rise piano. -"Non esageriamo, non c'è bisogno di festeggiare."
Hana fece un leggero broncio, ma annuì. -"Se lo dici tu..." Akihiro le accarezzò la testa un'ultima volta prima di dirigersi in camera sua. Finalmente un po' di riposo.
Arrivato venerdì, le lezioni si svolsero senza intoppi. Akihiro e Ayumi si erano messi d'accordo per uscire insieme dopo la scuola. Prima di andarsene, Akihiro salutò Souta, che lo lasciò con un sorrisetto malizioso prima di avviarsi verso casa.
Akihiro rimase ad aspettare che Ayumi si dirigesse per prima al parco vicino casa sua, poi, dopo qualche minuto, iniziò a camminarsi anche lui.
Quando si incontrarono, Ayumi lo raggiunse con un sorriso esaltato, e senza esitare, gli prese il braccio. Akihiro, un po' nervoso, si lasciò guidare, ma abbassò lo sguardo, sentendosi leggermente a disagio.
-"Ehi, fai piano..." mormorò, cercando di nascondere il suo imbarazzo.
Ayumi lo guardò e annuì con un sorriso. -"Va bene. va bene..." rispose con tono divertito. Dopo qualche passo in silenzio, Akihiro prese un respiro profondo. -"Comunque... sono felice di passare del tempo con te."
Ayumi si fermò di colpo e lo fissò sorpresa. -"Eh?"
Akihiro la guardò confuso. -"Che c'è?"
Lei abbassò leggermente lo sguardo, poi sorrise dolcemente. -"Nulla... solo che non mi aspettavo queste parole da te."
Akihiro si grattò la nuca, arrossendo leggermente. -"Non è niente di speciale, dico solo quello che penso."
Ayumi rise piano. -"Allora cercherò di farlo diventare qualcosa di speciale!" Akihiro dopo quelle parole diventò rosso in volto. Continuando a chiacchierare, i due si incamminarono verso il centro commerciale. Una volta arrivati, Ayumi trascinò Akihiro da un negozio all'altro con l'entusiasmo di una bambina. Lui, invece, iniziò a sentirsi stanco già dopo il terzo negozio, ma lasciò fare, divertendosi a vederla così entusiasta.
Tuttavia, il loro girovagare fu interrotto da un brontolio improvviso proveniente dalla pancia di Ayumi. Lei si immobilizzò e abbassò lo sguardo. Imbarazzata.
-"Scusa..." disse, giocando nervosamente con una ciocca di capelli. Akihiro sorrise divertito. -"Non preoccuparti. Forse è meglio se mangiamo qualcosa prima di continuare."
Lei annuì ancora un po' rossa in volto, e lo seguì fino a un piccolo ristorante all'interno del centro commerciale. Akihiro mentre mangiava rimase fermo ad osservare Ayumi. -*Certo, ha un bel caratterino, ma penso che se continuerà così mi farà innamorare del tutto.* pensò.
Ayumi lo vide e con uno sguardo confuso gli disse: -"Nakahara-kun? Tutto bene?" Akihiro annuì. -"Sì, non preoccuparti." E così riprese a mangiare.
Mangiarono velocemente e, non appena finirono, Ayumi si rimise subito in azione. -"Dai, ora possiamo andare al negozio che volevo visitare da tanto tempo!"
Akihiro sospirò, rassegnato, e la seguì. Il negozio in questione vendeva vestiti di marca, e appena entrati Ayumi si illuminò, iniziando subito a guardarsi intorno con entusiasmo. Akihiro, invece, si sentì subito fuori posto, soprattutto quando notò i prezzi esposti. -*Questi vestiti costano quanto un mese di affitto...* pensò con un brivido.
Mentre vagava per il negozio, si ritrovò improvvisamente nel reparto di intimo femminile. Appena se ne rese conto, impallidì e si voltò di scatto, allontanandosi il più velocemente possibile. Trovò Ayumi poco dopo e le disse con un filo di voce: -"Io... ti aspetto fuori."
Lei si voltò verso di lui, confusa. -"Eh? Perchè?"
Akihiro deglutì. -"Penso di non poter stare qui dentro..."
Ayumi rise. -"Ma dai! Sei così impacciato! Puoi restare, anzi, mi farebbe piacere se mi aiutassi a scegliere qualche vestito."
Lui esitò per un attimo, poi annuì, rassegnato. -"Va bene..."
Poco dopo, Ayumi si avviò verso i camerini con alcuni capi tra le mani. -"Aspettami qui, voglio vedere se questi mi stanno bene."
Akihiro si appoggiò contro la parete accanto al camerino e si ritrovò improvvisamente a pensare a quello che stava succedendo. -*Sono qui da meno di una settimana e già mi trovo in una situazione del genere...*
Cercò di scacciare i pensieri imbarazzanti, ma più cercava di restare calmo, più la sua mente gli giocava brutti scherzi.
-*Dentro a quel camerino... Ayumi si sta cambiando...*
Sentì il viso scaldarsi e distolse lo sguardo, cercando un punto della stanza su cui fissarsi per distrarsi. Fece un passo indietro per appoggiarsi meglio al muro, ma la sua mano scivolò accidentalmente lungo la parete, spostando leggermente la tendina del camerino.
Il suo cuore saltò un battito quando intravide un frammento di pelle nuda e un tessuto leggero che scivolava.
Dannazione!
Indietreggiò di scatto, distogliendo immediatamente lo sguardo, e con un movimento rapido riportò la tendina nella sua posizione originale. Si voltò di colpo, mettendosi a fissare ostinatamente il pavimento. Il battito del cuore era impazzito, le guance gli bruciavano e il suo cervello era in confusione totale.
-*Non era intenzionale!* Si ripetè più volte, cercando di calmarsi.
Dall' interno del camerino, la voce di Ayumi arrivò leggera e spensierata. -"Akihiro? Sei ancora lì?"
-"S-si!" rispose d'istinto, forse troppo in fretta. Si schiarì la gola e cercò di calmarsi, ma la sensazione di imbarazzo lo stava soffocando. Dopo pochi istanti, la tendina si mosse e Ayumi uscì.
Akihiro alzò lentamente lo sguardo e la vide. Il vestito che aveva scelto le cadeva a pennello...
-"Allora come mi sta?" chiese girando su se stessa. Akihiro la guardò paralizzato, il cuore che martellava nel petto. Temeva che lei avesse visto quello che era appena successo. Ayumi, però, non capì il motivo del suo silenzio e inclinò la testa, confusa.
-"Che hai? Perchè non dici niente?"
Akihiro, colto di sorpresa, sparò la prima cosa che gli venne in mente: -"Il vestito ti sta benissimo!"
Ayumi arrossì di colpo, spalancò gli occhi e, senza dire una parola, tornò in tutta fretta nel camerino. Akihiro si mise dietro uno scaffale, cercando di calmarsi, ma il sollievo durò poco: delle voci familiari si stavano avvicinando. Gli bastò un attimo per riconoscerle.
Si affacciò leggermente verso il reparto vestiti e vide Aoi e Akari con le loro amiche. Sobbalzò, completamente nel panico. Akari, nel frattempo, aveva trovato un vestito e si stava dirigendo proprio verso verso i camerini.
Akihiro impallidì. Doveva uscire da lì prima che lo vedessero.
Ma prima che potesse pensare ad una via di fuga, una mano lo afferrò all'improvviso e lo trascinò all'interno del camerino.
-"Shhh, stai zitto!" sussurrò Ayumi, ancora rossa in volto.
Akihiro sgranò gli occhi. Lei era lì, davanti a lui, in intimo, intenta a cambiarsi. Il suo cervello si bloccò, il viso gli diventò rovente e si girò di scatto per non guardare.
-"D-devi metterti qualcosa addosso..." balbettò, cercando di mantenere la calma.
-"Non è il momento di pensare a questo!" ribattè Ayumi, ancora più imbarazzata.
-"Ma io sono pur sempre un uomo!" insistette lui, cercando disperatamente di non girarsi.
Ayumi diventò completamente rossa. -"Pervertito! Maniaco, pervertito!" gli sussurrò più volte, colpendolo debolmente sulla schiena mentre si affrettava a rivestirsi.
Fuori dal camerino, le voci delle ragazze sembravano essersi allontanate. Ayumi diede un'occhiata attraverso la tenda, poi fece cenno ad Akihiro di scappare.
-"Ora!"
Akihiro non se lo fece ripetere due volte e sgattaiolò fuori. Corse verso l'uscita cercando di sembrare il più naturale, ma nel momento in cui pensava di avercela fatta, si trovò davanti Aoi.
Lei lo fissò. sorpresa. -"Nakahara-kun? Cosa ci fai qui... in un negozio di vestiti per ragazze?"
Il cervello di Akihiro andò in corto circuito. Doveva trovare una scusa. Subito.
-"Ehm... sto cercando un regalo per la mia sorellina!" rispose con un sorriso forzato.
Aoi sgranò gli occhi, visibilmente colpita. -"Davvero? Che dolce! Vuoi che ti aiuti a sceglierlo?"
Akihiro deglutì. Aveva appena trovato una via d'uscita, ma ora si era infilato in un altro problema. Vedendo l'espressione speranzosa di Aoi, non ebbe il coraggio di rifiutare.
-"Forse con l'aiuto di una ragazza riuscirò a trovare qualcosa di carino..." disse con un sorriso imbarazzato.
Aoi gli sorrise dolcemente. -"Allora andiamo! Ti aiuterò a scegliere il regalo perfetto."
Akihiro ringraziò Aoi. -"Grazie mille, Aoi."
Intanto Ayumi, che si trovava ancora nel camerino ad ascoltare, si arrabbiò. -"Ma cosa combina, scemo, scemo!" Stava aspettando Akihiro per uscire insieme, ma lui aveva complicato tutto. Incrociò le braccia e sbuffò, mentre il telefono in mano tremava per la rabbia.
Nel frattempo, Aoi gli chiese quale fosse il tipo di vestiti che piacessero di più a Hana. Akihiro rispose che preferiva qualcosa di classico, discreto, dato che non amava attirare troppo l'attenzione.
-"Un po' come me" commentò Aoi con un sorriso dolce.
Akihiro la osservò per un istante con occhi innamorati, poi annuì e indicò un vestito. -"Forse ho trovato qualcosa."
Aoi si avvicinò e diede un occhiata. -"Sì, lo trovo perfetto."
Poco dopo, Aoi chiese curiosa: -"Quindi Nakahara-kun, come si chiama tua sorella?
-"Si chiama Hana." rispose Akihiro.
-"Hana? Che bel nome, lo adoro. E quanti anni ha?
-"Ha dodici anni." Rispose Akihiro sorridendo.
Aoi sorrise felice. -"Deve essere bello avere una sorellina più piccola."
Poi aggiunse, con un tono leggermente giocoso -"Se vuoi, posso provarlo io, così ti fai un' idea di come potrebbe starle."
Akihiro sentì il cuore perdere battito. Aveva sentito bene? Vedere Aoi con un vestito diverso dalla divisa addosso, anche se semplice, sarebbe stato incredibile. Il suo viso si infiammò e, senza pensarci troppo, accettò, balbettando.
Proprio in quel momento, il suo telefono vibrò. -"Scusa Aoi, controllo un secondo il telefono."
-"Fai pure, tranquillo." rispose Aoi.
Così Akihiro controllò il messaggio. Era Ayumi, furiosa, che gli scriveva: "RIFIUTA SUBITO ED ESCI SUBITO!"
Akihiro si bloccò. Era talmente preso dalla situazione che si era completamente dimenticato di Ayumi. Iniziò a sudare freddo. Dopo qualche secondo di esitazione, guardò Aoi e, con un'espressione leggermente forzata, disse: -"Mi dispiace, Aoi, ma devo tornare urgentemente a casa."
Aoi sembrò leggermente delusa, ma annuì comprensiva. ."Oh capisco. Va bene, allora andiamo a pagare il regalo per tua sorella."
Dopo aver concluso l'acquisto, Akihiro salutò Aoi e, appena fuori dal negozio, si affrettò verso l'uscita, mentre il suo cuore batteva all'impazzata. Sapeva che lo aspettava una Ayumi molto, molto arrabbiata.
Dopo che Akihiro uscì dal negozio, toccò ad Ayumi. Che rimase in attesa, assicurandosi che Aoi se ne fosse andata. Quando Aoi si diresse verso l'uscita, si fermò per un attimo, gettando uno sguardo ai camerini con un espressione indecifrabile. Poi, senza dire nulla, lasciò il negozio.
Ayumi, accertandosi che la via fosse libera, ne approfittò per uscire in tutta fretta. Appena vide Akihiro, gli si avvicinò con passo deciso, con il volto carico di rabbia. -"Sapevo che non ci sapessi fare con le ragazze, ma con Aoi sembri un idiota ancora più grande!"
Akihiro, colto alla sprovvista, tentò di scusarsi, ma Ayumi non sembrava affatto intenzionata ad ascoltarlo. Si voltò di scatto e, con un sospiro esasperato, disse: -"Io vado a casa."
Akihiro la guardò per un momento. -"Almeno permettimi di accompagnarti a casa." Lei sbuffò, incrociando le braccia. -"Va bene... ma solo perchè ho paura dei molestatori."
Il tragitto verso casa di Ayumi fu avvolto da un silenzio pesante. Nessuno dei due parlò, e in un attimo si ritrovarono davanti alla porta di casa di Ayumi. Akihiro si fermò. -"Allora io vado, ci sentiamo..."
-"Va bene." Rispose Ayumi, con un tono ancora seccato. Sembrava non voler cedere alla rabbia che provava.
Akihiro si allontanò, ma in quel momento sentì il suo nome. Si voltò, sorpreso, e vide Ayumi che correva verso di lui. -"Ci vediamo domenica..." disse, abbassando lo sguardo, visibilmente imbarazzata. -"Per incontrare i tuoi genitori."
Akihiro rimase impietrito per un attimo. L'idea lo fece arrossire, ma non poteva tirarsi indietro. Con un leggero cenno della testa, rispose: -"Va bene. Ci vediamo domenica."